Da sempre, nella cultura popolare, si crede che alcuni alimenti possano stimolare il desiderio e migliorare la vita amorosa; tra di essi primeggiano i frutti di mare. Le ostriche, le cozze e altri tesori del mare sono stati associati alla sfera afrodisiaca, intrecciando mito e scienza, fascino e nutrizione. Per secoli, barcamenandosi tra mito e realtà, si è pensato che il loro consumo favorisse l’amore e la sensualità. In questo articolo esploreremo i motivi per cui i frutti di mare sono considerati afrodisiaci, come agiscono sul corpo e quali sostanze benefiche contengono. Dalla storia alle scoperte scientifiche faremo luce su tutto ciò che c’è da sapere su questi alimenti e sul loro potenziale effetto sull’amore.

Cosa significa afrodisiaco?

Il termine “afrodisiaco” ha radici profonde nella mitologia greca, si lega alla figura di Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, nata dalle acque del mare. Il mito narra che, nel momento della sua nascita, il mare fu scosso da un’ondata di energia amorosa che la portò alla vita. Da quel momento, il concetto di afrodisiaco si è legato alle sostanze in grado di stimolare la libido o di migliorare le prestazioni sessuali, rispecchiando il potere evocativo della divinità. Nell’antichità, i Greci attribuivano un forte valore afrodisiaco ad alimenti provenienti dal mare, come pesci e crostacei, associandoli all’origine divina della dea Venere, nata dalle onde.

Alcuni alimenti sono stati considerati afrodisiaci in parte per le loro caratteristiche fisiche e simboliche. Ad esempio, alimenti come le ostriche, che ricordano forme anatomiche o richiamano concetti di fertilità e riproduzione, sono stati associati al desiderio sessuale. Altri cibi devono la loro fama afrodisiaca al contenuto di sostanze nutritive importanti per la produzione di ormoni sessuali o per il miglioramento della circolazione sanguigna. Lo zinco, per esempio, è essenziale per la produzione di testosterone e si trova in abbondanza in frutti di mare come le ostriche. Alimenti come il cioccolato fondente, invece, contengono sostanze come i polifenoli, che possono favorire il buonumore e il rilassamento, indirettamente legati alla sfera del piacere.

Oltre al reale valore nutrizionale di questi alimenti, l’aspetto psicologico che risiede nel consumo di un cibo “speciale”, capace di accendere i sensi e predisporre al romanticismo, è spesso più potente di qualsiasi altra proprietà. Così, il termine afrodisiaco e il concetto stesso di cibo che stimola il desiderio mescolano scienza, mito e psicologia, creando una tradizione che si è tramandata nel corso dei secoli fino ai giorni nostri.

Quali sono le caratteristiche che rendono afrodisiaci i frutti di mare?

I frutti di mare sono considerati afrodisiaci per una combinazione di ragioni culturali, scientifiche e nutrizionali che li hanno resi simboli di desiderio e vitalità. Uno dei motivi principali è il loro alto contenuto di nutrienti, come zinco, selenio, vitamina B12 e aminoacidi specifici, che svolgono un ruolo chiave nel supporto delle funzioni ormonali e nel miglioramento dell’energia e della vitalità. In particolare, lo zinco, presente in abbondanza in ostriche, cozze e vongole, è essenziale per la produzione di testosterone, l’ormone associato al desiderio sessuale sia negli uomini che nelle donne. Questo minerale è noto anche per favorire la motilità e la qualità degli spermatozoi, il che ha alimentato l’associazione benefica tra i frutti di mare e la fertilità. Questo legame biochimico con il sistema di ricompensa del cervello può avere un impatto diretto sul desiderio sessuale. 

Quali sono i frutti di mare afrodisiaci?

Le ostriche sono tra i frutti di mare più noti e celebrati per le loro presunte proprietà afrodisiache. La loro forma, simile a quella degli organi sessuali femminili, ha contribuito a creare una connessione simbolica, rendendole una portata d’eccellenza durante le cene romantiche e le occasioni speciali.

Oltre agli aspetti nutrizionali, il consumo di ostriche è spesso associato a un’esperienza sensoriale che stimola il piacere. La loro consistenza morbida, unita al sapore del mare, crea un’esperienza unica, capace di esaltare i sensi. 

Non sono solo le ostriche a detenere il titolo di afrodisiache nel regno dei frutti di mare: anche i crostacei, come gamberi, aragoste e granchi, sono comunemente considerati potenziali stimolatori della libido. In particolare, l’aragosta è spesso vista come il crostaceo per antonomasia in questo contesto. 

Falsi miti sui frutti di mare afrodisiaci

Gli antichi greci e romani credevano che il mare, da cui nacque Afrodite, la dea dell’amore, fosse intrinsecamente legato alla sfera erotica e alla fertilità. Da questa credenza derivò la fama dei frutti di mare come afrodisiaci, che vennero associati a un simbolismo piuttosto che a una reale efficacia biologica.

Sebbene i frutti di mare contengano nutrienti preziosi come zinco, proteine e vitamine che favoriscono il benessere, il loro consumo non ha un effetto afrodisiaco diretto. L’idea che un alimento possa “accendere” il desiderio ha spesso a che fare con il contesto e l’atmosfera, così come con l’immaginario che ruota intorno al cibo, piuttosto che con le reali proprietà nutrizionali. Nonostante ciò, i frutti di mare restano un piacere per il palato e, forse, per i sensi, ma l’idea che siano un afrodisiaco potente è principalmente un retaggio culturale. 

La ricerca di Harvard 

Recentemente, un gruppo di ricercatori di Harvard ha condotto uno studio affascinante che mette in luce i potenziali benefici delle ostriche e dei frutti di mare sulla fertilità e sull’attività sessuale delle coppie che cercano di concepire. Pubblicato sul “Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism”, questo studio ha esaminato le abitudini alimentari di coppie in fase di concepimento e ha rivelato che quelle che consumano frutti di mare più di due volte a settimana hanno una vita sessuale più attiva e raggiungono la gravidanza in tempi significativamente più brevi rispetto a quelle che ne mangiano meno frequentemente.

I dati emersi sono intriganti: il 92% delle coppie che consumano regolarmente frutti di mare riesce a concepire entro un anno, rispetto al 79% di quelle che ne consumano in quantità inferiori. 

Gli autori dello studio hanno ipotizzato che i benefici dei frutti di mare sulla fertilità possano derivare da “altri fattori biologici” oltre all’aumento della frequenza dei rapporti sessuali. Questi potrebbero includere effetti positivi sulla qualità del seme maschile, sull’ovulazione e sulla salute dell’embrione. 

I risultati dello studio di Harvard offrono un’interessante prospettiva sull’alimentazione e la fertilità, evidenziando come una dieta equilibrata e ricca di frutti di mare possa arricchire l’esperienza gastronomica e favorire il concepimento. (Fonte: https://www.fnob.it/2018/05/24/frutti-mare-afrodisiaci-studio-ricercatori-harvard/)

0
Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commentox