Piè d’asino
Sapevi che i piè d’asino hanno questa denominazione per la notevole somiglianza alle zampe del simpatico equino? Conosciuti anche come amande e mandorle di mare, sono molluschi bivalvi diffusi principalmente nelle acque dell’Atlantico orientale. Apprezzati per la bontà e la robustezza delle carni, sono facili da distinguere dalle altre famiglie grazie alla loro forma tonda regolare. Scopriamone insieme le caratteristiche.
Caratteristiche organolettiche dei piè d’asino
La conchiglia dei piè d’asino è rotondeggiante, simmetrica, robusta, con la presenza dell’umbone centrale dal quale si diramano molteplici striature a ventaglio. Il piè d’asino presenta il piede a forma di scure visibile quando durante gli spostamenti sui fondali il mollusco si mette in movimento. Normalmente, il mollusco rimane chiuso nelle due valve. Notiamo inoltre la presenza :
- delle due impronte muscolari (i muscoli adduttori) di dimensione uguale;
- della cerniera arcuata sulla quale vi sono denti di piccola dimensione;
- del margine interno crenulato.
Assente invece il seno palleale. Per quanto riguarda la colorazione, è bruno rossastra con un fondo bianco e beige. Le dimensioni massime si aggirano intorno ai 7-8 cm.
Habitat, Diffusione e Curiosità sui Piè d’Asino
I piè d’asino vivono principalmente su fondali fangosi e sabbiosi-ciottolosi, dove vengono pescati secondo molteplici modalità (rastrello, draghe, reti da traino). Proprio come avviene per le vongole, formano delle vere e proprie colonie lungo le coste del Mar Atlantico e del Mar Mediterraneo. La loro particolarità è che riescono ad adattarsi ad ambienti acquatici con poco ossigeno. Per quanto riguarda le denominazioni con le quali viene identificata tale famiglia le più conosciute sono le seguenti:
- Palorda o Cozze’e schiave in Campania;
- Nuce o cozze scarpare in Puglia;
- Cuppa liscia in Sicilia.
In francese e in tedesco, sono conosciute come amande de mer.
Le Principali Specie dei Piè d’Asino
Non è sempre semplice distinguere le diverse specie dei piè d’asino. Negli anni, ci sono stati dei veri e propri dibattiti su come riconoscere e differenziare ad esempio la Bimaculata dalla Insubrica. Ad oggi però sono stati istituiti dei parametri che ci permettono di effettuare una classificazione precisa. Tra questi rientrano la forma, la dimensione, il rapporto tra lunghezze e la forma con relativa posizione della cerniera. Per questo avremo:
GLYCYMERIS BIMACULATA
Questa specie è facilmente distinguibile grazie al fatto che ha larghezza massima in corrispondenza della cerniera. Quest’ultima è di notevoli dimensioni.
GLYCYMERIS PILOSA
È caratterizzata da una forma gonfia e robusta, a tratti angolosa. La cerniera è continua così come la Bimaculata con denti piccoli.
GLYCYMERIS GLYCYMERIS
Ha una forma quasi regolare e rotonda. È caratterizzata da una grande area ligamentare con una cerniera che non è continua ma fortemente divisa.
GLYCYMERIS INSUBRICA
Qui la cerniera è continua con detti piccoli. L’area ligamentare funziona da separatore tra umbone e cerniera. La forma è smussata e quadrangolare