La mucillagine di mare è un fenomeno sempre più diffuso nelle acque del Mar Mediterraneo, che sta destando preoccupazione tra esperti, ambientalisti e operatori del settore turistico. Ma di che cosa stiamo parlando effettivamente? Si tratta della formazione di masse gelatinose che ricoprono le superfici marine, creando disagi sia per gli abitanti di questi habitat che per tutte le attività umane correlate. In questo articolo, approfondiremo nel dettaglio il fenomeno della mucillagine, da cosa è composta e perché si forma, cercando di capire le cause principali che contribuiscono alla sua proliferazione. Inoltre, analizzeremo come questo fenomeno incide sull’ecosistema marino e sulle economie locali e quali soluzioni potrebbero essere adottate per ridurne l’impatto.

Cos’è la mucillagine di mare?

La mucillagine è una sostanza vischiosa e gelatinosa che si forma in alcuni tratti del mare, soprattutto durante la stagione estiva. Questo fenomeno è stato osservato con maggiore frequenza negli ultimi decenni, suscitando preoccupazione a livello ecologico ed economico, soprattutto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

La mucillagine è composta principalmente da una combinazione di sostanze organiche e inorganiche prodotte da microorganismi marini, come batteri e fitoplancton, che proliferano in condizioni particolarmente favorevoli. A questa base si aggiungono spesso anche materiali derivanti da alghe e altre biomasse marine. La sua composizione può variare a seconda della zona e della fonte di origine, ma in genere comprende polisaccaridi, proteine e lipidi, che conferiscono alla mucillagine la caratteristica consistenza viscosa per cui è conosciuta. Infatti, si presenta sotto forma di una massa spessa e appiccicosa, che può avere un colore che va dal bianco al giallastro, talvolta anche verde o marrone, a seconda della tipologia di organismi coinvolti nella sua formazione. Si manifesta soprattutto sulla superficie del mare o lungo le coste, dove si accumula formando delle vere e proprie “spiagge” di muco, che possono essere di dimensioni variabili, da piccoli ammassi a estensioni che coprono vasti tratti di litorale. Questo fenomeno è spesso accompagnato da un odore sgradevole che deriva dalla decomposizione delle sostanze organiche.

Perché si formano le mucillagini?

Le mucillagini marine sono il risultato di un complesso intreccio di fattori ambientali e biologici che si combinano creando condizioni favorevoli. Il fenomeno si sviluppa principalmente a causa dell’interazione tra l’ambiente marino e le attività antropiche, ma anche da dinamiche naturali che, quando si sovrappongono, generano accumuli di materiale mucillaginoso in grado di alterare gli ecosistemi marini.

Con il riscaldamento globale, le acque del mare stanno diventando progressivamente più calde, creando un ambiente ideale per la proliferazione di microorganismi marini, come alghe e batteri, che producono sostanze mucillaginose. Le alte temperature favoriscono una crescita rapida delle alghe, che a loro volta contribuiscono alla produzione di mucillagini, che si accumulano lungo le coste e in mare aperto.

Un altro fattore che contribuisce alla formazione delle mucillagini è l’eutrofizzazione, ovvero l’eccessivo arricchimento di nutrienti, principalmente azoto e fosforo, nelle acque marine. Questi nutrienti provengono soprattutto da attività agricole, industriali e da scarichi fognari, che causano un aumento eccessivo delle alghe fitoplanctoniche. L’eccessiva disponibilità di nutrienti stimola una crescita incontrollata del plancton, creando le condizioni ideali per il rilascio di mucillagine in eccesso, che si aggrega nella formazione delle masse gelatinose.

Inoltre, quando le correnti marine sono deboli o assenti, le acque rimangono ferme, impedendo la naturale dispersione di sostanze e nutrienti. In queste condizioni, il plancton che produce mucillagini rimane concentrato in un’area specifica, favorendo la formazione di masse di muco che non vengono disperse. Va anche sottolineato che l’introduzione di specie di plancton non native, o il cambiamento delle specie autoctone a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, sta alterando il bilancio ecologico marino. Alcune specie di plancton, particolarmente quelle appartenenti ai gruppi delle dinoflagellate e delle diatomee, sono più propense a produrre sostanze mucillaginose, contribuendo così all’accumulo di queste masse gelatinose.

Gli effetti delle mucillagini

Le mucillagini di mare, sebbene non rappresentino una minaccia diretta per l’uomo, hanno un impatto significativo sull’ambiente marino, sull’economia locale e sulle attività di pesca, contribuendo a numerosi problemi sia ecologici che economici.

Per quanto riguarda l’ambiente marino, le mucillagini possono avere effetti devastanti sugli ecosistemi acquatici. Le masse gelatinose che si accumulano sulla superficie dell’acqua e sui fondali marini possono soffocare coralli e altre forme di vita marina, come alcuni bivalvi, che dipendono dalla corretta ossigenazione dell’acqua. La copertura dei fondali marini da parte della mucillagine impedisce la normale circolazione dell’acqua, riducendo l’ossigeno disponibile per la fauna marina e compromettendo la capacità delle piante acquatiche di effettuare la fotosintesi. Questo fenomeno, se persistente, può causare una riduzione significativa della biodiversità marina, alterando gli equilibri ecologici e minacciando le specie locali.

In ambito ittico, le mucillagini possono ostruire le reti da pesca, intrappolando il pescato o rendendo difficile l’estrazione dei pesci. Le attrezzature da pesca, come le reti e i serbatoi, possono danneggiarsi a causa della consistenza vischiosa delle mucillagini, che può attaccarsi facilmente agli oggetti. Inoltre, l’accumulo di mucillagine sulle attrezzature da pesca può compromettere la qualità del pescato, rendendo difficile per i pescatori estrarre pesci sani e di qualità. Infine, le mucillagini hanno un impatto diretto sull’economia locale, in particolare sul settore turistico. ‘aspetto e l’odore sgradevole delle mucillagini tende a scoraggiare i turisti che, in questo modo, potrebbero evitare di frequentare le spiagge in cui si verifica il fenomeno. Questo porta inevitabilmente a una diminuzione dell’afflusso turistico e, di conseguenza, a una perdita di entrate per le attività commerciali locali.

Come ridurre questo fenomeno

Per affrontare e ridurre il fenomeno delle mucillagini di mare, è necessario adottare un approccio che coinvolga diverse strategie a livello locale, nazionale e globale. Una delle soluzioni più efficaci per limitare la proliferazione delle mucillagini è la riduzione dell’inquinamento, volto in particolare al miglioramento della gestione degli scarichi agricoli e industriali. L’eccessiva immissione di nutrienti come azoto e fosforo nelle acque, derivante da fertilizzanti, pesticidi e scarichi industriali, è una delle cause principali dell’eutrofizzazione che favorisce la crescita eccessiva di alghe e microorganismi responsabili della produzione di mucillagini. Implementare politiche di gestione sostenibile dei rifiuti, migliorare i sistemi di depurazione delle acque e promuovere l’uso di tecniche agricole più ecologiche può ridurre significativamente il carico inquinante nei mari, limitando così le condizioni che favoriscono la formazione di mucillagine.

Il monitoraggio delle condizioni ambientali e della composizione chimica delle acque può aiutare a prevedere i periodi di proliferazione delle mucillagini. Monitorare la temperatura dell’acqua, la concentrazione di nutrienti e i cambiamenti nella composizione del plancton permette di identificare in anticipo le aree più vulnerabili e prevenire il fenomeno prima che diventi un problema. 

Durante i periodi di maggiore proliferazione, l’utilizzo di pompe e macchinari specializzati aiuta a raccogliere le masse galleggianti, evitando che si accumulino lungo le coste e sulle spiagge. Questo tipo di intervento è particolarmente utile per limitare i disagi al turismo e alle attività locali. Sebbene non risolva le cause alla radice, rappresenta comunque una soluzione immediata per contenere il problema e ridurne l’impatto.

Ognuno di noi, a modo suo, può contribuire a ridurre l’impatto delle mucillagini e preservare la salute del mare. Ad esempio, evitare l’uso eccessivo di fertilizzanti e sostanze chimiche nelle attività agricole e domestiche aiuta a limitare l’eccesso di nutrienti che favorisce la proliferazione di questi aggregati gelatinosi. Anche ridurre il consumo di plastica e smaltire correttamente i rifiuti impedisce che sostanze inquinanti finiscano nelle acque, aggravando il problema. Ricorda che anche i più piccoli gesti, se diffusi su larga scala, possono avere un impatto significativo nel contrastare la diffusione delle mucillagini e nel proteggere il nostro mare.

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