L’aspetto dei cannolicchi è una brillante espressione di adattamento evolutivo. Il guscio, generalmente lungo e sottile, consente loro di muoversi agilmente all’interno del substrato sabbioso, favorendone la sopravvivenza e consentendo di sfuggire a potenziali predatori.

In quest’articolo scopriremo perché valutare la vitalità di questa tipologia di molluschi è fondamentale per preservare la salute dei commensali a tavola e non solo! 

Cosa sono i cannolicchi?

I cannolicchi, dal nome scientifico “Ensis”, sono molluschi bivalvi appartenenti alla famiglia dei Solenidae. Questi affascinanti invertebrati si distinguono per la loro forma allungata (simile a un cilindro) e per il guscio che li protegge. Vivono infossati nelle aree sabbiose o fangose dei fondali marini, spesso parzialmente sepolti per sfruttare al meglio la loro capacità di filtrare il plancton dalle correnti.

I cannolicchi svolgono un ruolo ecologico importantissimo: infatti, sono filtri naturali negli ecosistemi marini. Grazie al loro sistema di alimentazione, costituito da un sifone in grado di filtrare particelle nutritive dall’acqua, contribuiscono a preservare la qualità dell’ambiente marino. La loro presenza nelle zone costiere è quindi indicativa di un ecosistema marino sano e bilanciato. In cucina, invece, sono apprezzati per il loro sapore delicato e la consistenza tenera della carne che si presta a molte preparazioni gastronomiche. 

Le specie di cannolicchi

Tra i cannolicchi emergono diverse specie, ciascuna con le proprie caratteristiche distintive e ruoli unici nell’ecosistema marino. Questi invertebrati bivalvi si diversificano in base alle specificità ambientali e alle condizioni del loro habitat, creando così una varietà di specie che popolano i fondali marini.

Una delle specie più comuni è l’Ensis siliqua (detti Cappalunga), caratterizzata da un guscio lungo e sottile. Questa specie è facile da individuare nelle acque costiere, seppellita nei sedimenti sabbiosi. 

Altre specie piuttosto diffuse sono l’Ensis arcuatus (detti rasoi molluschi) – facilmente riconoscibile per il guscio incurvatoe l’Ensis directus (detti i cannolicchi dell’Atlantico), con un guscio più corto e un aspetto più robusto. Ogni specie si è adattata in modo unico all’ambiente in cui vive, dimostrando una straordinaria capacità di sopravvivenza e adattamento evolutivo.

La diversità tra i cannolicchi è anche influenzata dalla distribuzione geografica: mentre alcune specie preferiscono le acque costiere, altre si trovano in fondali più profondi. Questa diversità è fondamentale per preservare la salute degli ecosistemi marini, poiché ciascuno contribuisce in modo unico alla catena alimentare e al ciclo biologico marino.

La conservazione di questa diversità biologica richiede un approccio sostenibile alla pesca e alla gestione delle risorse, garantendo che le future generazioni possano continuare a godere del fascino, del gusto e dell’importanza ecologica di questi invertebrati.

In che periodo e come si pescano i cannolicchi

La pesca dei cannolicchi è un’attività strettamente legata alle dinamiche stagionali e alle condizioni ambientali. Questi bivalvi vengono tradizionalmente pescati nelle zone costiere durante i mesi più freddi dell’anno, da settembre ad aprile. Questo periodo coincide con la stagione in cui i cannolicchi sono più abbondanti e raggiungono il massimo della loro maturità.

Per l’estrazione in zona subtidale, uno dei metodi più comuni è la raccolta in immersione. Nel caso di Ensis minor, ciò avviene tramite la pesca a mano, mentre per Solen marginatus, si fa uso di una soluzione salina spruzzata con l’ausilio di una bottiglia di plastica da circa 2 litri.

I subacquei, utilizzando questa bottiglia riempita di sale marino, creano una soluzione altamente salina che, quando viene rilasciata attraverso un foro nel tappo, penetra nei buchi del substrato indicanti la presenza degli animali. La brusca variazione di salinità induce Solen marginatus a emergere rapidamente dal sedimento, facilitandone la raccolta. In zona intertidale, i cannolicchi vengono spesso raccolti utilizzando attrezzi come aste metalliche lunghe circa un metro con un’estremità a forma di freccia, simili a spiedi, o scavando direttamente nella sabbia durante la bassa marea.

Per la pesca professionale dei cannolicchi, invece, si fa uso di una draga idraulica specifica chiamata cannellara. Questa differisce da quelle utilizzate per vongole e fasolari per la distanza tra i tondini metallici nella parte inferiore della gabbia, che deve essere conforme alla legge e non inferiore a 7 mm. Inoltre, presenta come dei “tacchi” nella parte terminale inferiore della gabbia, che contribuiscono a mantenere la corretta posizione dell’attrezzo durante l’azione di pesca, facilitando la penetrazione nella sabbia.

Come valutare la freschezza dei cannolicchi e capire se sono vivi

Riconoscere la freschezza dei cannolicchi richiede un’osservazione attenta e una comprensione di quella che è la biologia di questi molluschi. Per comprendere se siamo in presenza di esemplari vivi, basterà sfiorare il piede del mollusco e notare se questo si ritira verso l’interno della conchiglia.

Inoltre, l’aspetto esterno del guscio può fornire indizi sulla freschezza: un guscio sano dovrebbe apparire lucido e privo di crepe. La presenza di frammenti o eventuali gusci aperti indica un deterioramento in atto.

I cannolicchi freschi emanano un profumo autentico di mare: qualsiasi odore sgradevole può volerci dire che siamo in presenza di un prodotto ormai avariato. La consistenza della polpa dovrebbe essere soda e compatta: se appare molle o acquosa, è un segno evidente di deperimento.

La consapevolezza dell’importanza della freschezza dei prodotti ittici è un passo ulteriore verso la promozione di pratiche di pesca responsabili e più sostenibili. Questi piccoli bivalvi ci insegnano che il rispetto per la vita sott’acqua non riguarda solo la nostra soddisfazione a tavola, ma anche il corretto mantenimento dell’equilibrio negli ecosistemi marini.

Prima di acquistare i cannolicchi e qualsiasi altro mollusco, pensa attentamente alla scelta che stai facendo e ricorda di compiere scelte d’acquisto responsabili per la salute del pianeta e quella di chi ami e siede a tavola accanto a te. 

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