Mangiare i ricci di mare crudi è un’esperienza culinaria appagante, ma richiede attenzione e una conoscenza accurata della preparazione. I ricci di mare sono apprezzati in tutto il mondo per il loro sapore unico che parla la lingua delle terre di tutto il mondo, consumarli crudi permette di apprezzare appieno le loro caratteristiche.

In quest’articolo scopriamo come farlo in totale sicurezza scegliendo prodotti di qualità e freschi al 100%.

 

Cosa sono i ricci di mare?

Ricci di mare

I ricci di mare sono organismi marini appartenenti al phylum degli Echinodermi e alla classe degli Echinoidei. Questi affascinanti esseri sono conosciuti per la loro forma sferica o leggermente appiattita e per la presenza di spine mobili che rivestono l’esoscheletro calcareo.

Appartengono alla famiglia degli Echinidae: il loro corpo è caratterizzato da una simmetria pentaradiale, ossia organizzata attorno a cinque assi simmetrici che si irradiano dal centro. Questa simmetria li distingue all’interno del regno animale e rappresenta quello che si è dimostrato essere un adattamento evolutivo per la vita sul fondale oceanico.

L’aspetto più noto dei ricci di mare è rappresentato dalle lunghe spine che coprono il loro esoscheletro. Mobili e dotate di ventose all’estremità, svolgono diverse funzioni:

  • Forniscono una protezione contro i predatori potenziali
  • Consentono loro di muoversi lentamente sul fondale marino
  • Facilitano la ricerca di cibo e la riproduzione

Si nutrono principalmente di alghe e detriti organici presenti sui fondali marini, aiutando così a controllare la crescita e la diffusione di queste piante acquatiche. Inoltre, i loro escrementi contribuiscono a fertilizzare il substrato marino. La parte interna del loro esoscheletro, nota come gonade, è apprezzata per la sua consistenza cremosa e il sapore ricco e delicato.

 

I benefici nutrizionali dei ricci di mare

 

Ricci di mare

I benefici nutrizionali dei ricci di mare vanno ben oltre l’apprezzato sapore e la loro prelibata consistenza. Questi organismi marini sono ricchi di nutrienti essenziali che contribuiscono al benessere in vari modi.

In primo luogo, sono una fonte preziosa di proteine di alta qualità. Le proteine sono fondamentali per la costruzione e la riparazione dei tessuti corporei, nonché per il corretto funzionamento degli enzimi e degli ormoni. Nei ricci, le proteine sono presenti in una forma facilmente assimilabile, offrendo un contributo significativo alla dieta proteica.

Oltre alle proteine, contengono acidi grassi omega-3, acidi grassi polinsaturi noti per i loro benefici per la salute. Gli omega-3 svolgono un ruolo importante nello sviluppo cerebrale, nella regolazione del sistema immunitario e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.

 

Tra gli altri nutrienti presenti nei ricci di mare troviamo Vitamine essenziali, tra cui:

  • Vitamina A, per la vista, la crescita cellulare e la salute della pelle
  • Vitamina D, per l’assorbimento del calcio e la salute delle ossa

Non trascurabile è anche la presenza di minerali come lo zinco, il selenio e il ferro. Lo zinco è coinvolto in numerosi processi biologici, tra cui la crescita, la riproduzione e il sistema immunitario. Il selenio è un potente antiossidante che contribuisce a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. Il ferro è essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue.

 

Ricci di mare maschi e femmine: cosa c’è di vero?

 

I ricci di mare, come molte altre specie marine, presentano differenze tra individui maschi e femmine. La distinzione sessuale è una caratteristica comune nella biologia degli organismi e contribuisce significativamente ai processi riproduttivi e alla diversità genetica.

In molti Echinoidei, l’ordine a cui appartengono i ricci di mare, la differenza tra maschi e femmine può non essere immediatamente evidente esternamente. Le gonadi, che hanno la valenza di veri e propri organi riproduttivi, sono spesso gli unici indicatori visibili e possono variare nella loro presentazione a seconda della stagione riproduttiva e della maturità sessuale dell’individuo.

In generale, le gonadi dei ricci di mare, sia maschi che femmine, sono parte integrante della loro anatomia riproduttiva. Le femmine producono le uova, mentre i maschi producono il seme. Nelle fasi riproduttive, gli individui rilasciano le loro cellule riproduttive nell’acqua, dove avviene la fecondazione esterna.

 

Cosa si mangia dei ricci?

 

Riccio di mare aperto

Quando si consumano i ricci, solitamente si mangia la parte interna, quelle che abbiamo identificato nei precedenti paragrafi come gonadi. Comunemente definite come “corallo” o “pancia di riccio”, vengono consumate crude o utilizzate in molte ricette della cucina marinara.

Le gonadi devono essere consumate quando i ricci sono in una fase riproduttiva matura per garantire il massimo sapore e la migliore consistenza. L’esperienza culinaria dei ricci di mare è spesso descritta come un connubio tra il sapore salmastro del mare e una dolcezza cremosa che si scioglie in bocca e fa esplodere le papille gustative in una danza dei sensi.

Oltre agli iconici spaghetti ai ricci di mare, è possibile trovare preparazioni che includono i ricci in zuppe di pesce, risotti o semplicemente serviti sul pane cafone.

 

Controindicazioni sul consumo dei ricci di mare

 

È fondamentale sottolineare che la sicurezza alimentare è fortemente legata alle pratiche di raccolta, gestione e preparazione dei ricci di mare. Il consumo di questi esemplari marini dev’essere sempre una conseguenza diretta delle condizioni ambientali in cui sono stati allevati e/o pescati.

Fare attenzione alla tracciabilità e alla qualità del prodotto che si porta in cucina e – di conseguenza – sulle nostre tavole è estremamente importante per evitare di incorrere nei seguenti problemi di salute:

  • Contaminazione batterica e biologica: i ricci di mare possono ospitare batteri e parassiti, in particolare se raccolti in aree inquinate o durante periodi in cui la qualità dell’acqua è compromessa. La contaminazione biologica può rappresentare un rischio per la salute, causando infezioni gastrointestinali o altre patologie.
  • Contaminazione chimica: le sostanze chimiche presenti nell’ambiente marino, come i metalli pesanti o i contaminanti ambientali, possono accumularsi nei tessuti dei ricci di mare. Il consumo frequente di ricci da aree in cui l’inquinamento è un problema può portare all’assunzione di queste sostanze nocive.
  • Eccesso di colesterolo: i ricci di mare sono naturalmente ricchi di colesterolo. Se consumati in quantità eccessive, possono contribuire all’assunzione di colesterolo nel corpo. Individui con problemi di colesterolo dovrebbero limitare il consumo di cibi ad alto contenuto di colesterolo, compresi i ricci.

 

Come si mangiano i ricci di mare?

 

Che siano cotti o crudi, il sapore dei ricci di mare è irresistibile e ti permette di viaggiare lungo le coste del Mediterraneo in qualsiasi posto ti trovi.

 

Come mangiare i ricci di mare crudi

 

Ricci di mare

La freschezza è di primaria importanza per garantire la sicurezza alimentare, evitando il rischio di contaminazione batterica. Pertanto, è essenziale reperire i ricci da distributori affidabili che abbiano a cura ogni aspetto della tracciabilità.

In moltissime zone del Sud Italia, c’è l’usanza tradizionale di pescare i ricci a mani nude, tagliare il guscio con un coltello e “inzuppare” la mollica di pane fresco direttamente all’interno delle gonadi per sentire tutto il gusto del mare in bocca.

Se desideri conoscere tutti i dettagli per sgusciare i ricci senza il rischio di farti male le mani, leggi quest’approfondimento.

Nelle zone costiere della Campania, come la Costiera Amalfitana, Sorrentina e Cilentana, così come nel pittoresco Salento, la raccolta e il consumo di ricci di mare crudi è diventato una vera festa del mare. Questi tesori dell’oceano vengono spesso pescati al momento, proprio di fronte alle pittoresche baie e insenature che caratterizzano i territori. I pescatori, grazie alla loro conoscenza tramandata di generazione in generazione, sono maestri nell’arte di selezionare i ricci più freschi e succulenti e consumarli appena pescati.

Nel Salento, questa tradizione è ancor più evidente: serviti freschi, magari con qualche goccia di limone per esaltare i sapori marini, i ricci diventano un’esperienza autentica, legata alla storia dei paesi salentini di un tempo che ancora oggi vivono intatti nella memoria e nelle abitudini collettive. È un omaggio alla bellezza del mare, alla maestria dei pescatori locali e alla gioia di condividere il sapore delle proprie radici.

 

Come mangiare i ricci di mare cotti

 

Per quanto riguarda i ricci di mare cotti, invece, dopo averli sgusciati e puliti adeguatamente. la ricetta tradizionale prevede di gustarli accompagnati da uno spaghettino al dente che racconti tutto il gusto della tradizione delle coste del Sud Italia. Ovunque andiate, dalla Campania in giù, basterà dire “spaghetti ai ricci di mare” per vedere illuminarsi gli occhi degli abitanti del posto.

Dalla loro raccolta alle tavole, i ricci di mare si presentano come veri gioielli gastronomici, ricchi di sapori unici e tradizioni centenarie. La pratica del consumo crudo, in particolare, amplifica questa esperienza, consentendo ai commensali di assaporare appieno la complessità dei sapori marini.

La freschezza e la sostenibilità devono essere al centro di questa esperienza, richiedendo una consapevolezza riguardo alle fonti e alle pratiche di raccolta. Nel godere di questa delizia gastronomica, abbracciamone il gusto straordinario ma anche un impegno per preservare la salute del nostro mare e delle sue prelibatezze per le generazioni che verranno.

 

Ricette con Ricci di Mare

I ricci di mare sono protagonisti di due ricette che abbiamo ideato e realizzato:

1. il Cocktail Sea Thorn, in collaborazione con il bartender Marco Morra, a base di ricci da abbinare a un plateau di frutti di mare crudi;
2. le linguine con Ricci di Mare, in collaborazione con lo chef Michele Sammarco del ristorante Cieddi.

Scopriamole insieme nei box sottostanti

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